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8 luglio 1978: il Partigiano Sandro Pertini è Presidente della Repubblica

8 luglio 1978: il Partigiano Sandro Pertini viene eletto 7° Presidente della Repubblica Italiana

 

L’8 luglio 1978, con una votazione senza precedenti (832 voti favorevoli su 995), Sandro Pertini riceve al 16° scrutinio l’incarico alla Presidenza della Repubblica.

Sandro Pertini, classe 1896, antifascista e socialista da sempre, è stato condannato nel 1935 dai tribunali fascisti per la sua attività contro la dittatura fascista di Mussolini e costretto all’esilio in Francia. Tornato in Italia sotto falso nome per proseguire l’attività antifascista, viene riconosciuto e nel 1929 condannato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.

Dopo quasi 15 anni di carcere, viene liberato nel 1943 e immediatamente diventa un dirigente della Resistenza partigiana, entrando anche nella giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale.

Nell’aprile 1945, dopo innumerevoli azioni partigiane che gli valgono la Medaglia d’Oro al Valor Militare, partecipa all’insurrezione finale di Milano ed è tra i firmatari della condanna a morte di Mussolini e degli altri gerarchi fascisti che saranno catturati durante la loro fuga appresso ai nazisti.

Sandro Pertini è stato deputato dell’Assemblea Costituente, Senatore della Repubblica e deputato alla Camera, dal 1968 al 1976 è stato anche Presidente della Camera e dal 1978 al 1985 è stato Presidente della Repubblica.

La riscoperta della Resistenza partigiana e la sua diffusa valorizzazione, il legame profondo e diretto con la popolazione, la sua grande capacità oratoria sempre appassionata e determinata (senza fare sconti a nessuno), la sensibilità dimostrata in situazioni critiche e d’emergenza, e soprattutto il rapporto di conversazione con gli studenti e gli incontri con i giovani, lo hanno consegnato alla storia come il miglior Presidente della nostra storia nazionale, nonché il più amato dagli italiani.