Si tace il fatto che l’obiettivo principale di Gran Bretagna e Francia era usare il fascismo italiano e il nazismo in funzione antisovietica; si spiega quindi la politica tollerante tenuta nei confronti della Germania e l’indifferenza verso le ripetute richieste sovietiche di costituire un blocco comune antitedesco. Il Patto Molotov-Ribbentrop fu quindi la necessaria contromisura presa dall’URSS per evitare di trovarsi isolata e minacciata da più fronti, nella consapevolezza di dover prendere tempo per prepararsi militarmente contro un’aggressione tedesca.
La storia viene così distorta e capovolta: completamente ignorato il contributo di 25 milioni di morti sovietici tra civili e militari nella lotta contro il nazismo; completamente ignorata l’importanza strategica, determinante per l’esito della guerra, del fallimento dell’invasione tedesca dell’URSS; oppressi ed oppressori, sterminatori e sterminati messi sullo stesso piano di responsabilità: un insulto a tutte le vittime della barbarie nazista e un palese ribaltamento di fatti documentati.
Un rovesciamento della storia ad uso della politica, irresponsabile e pericoloso per il suo contenuto, con il solo scopo di blandire governi dichiaratamente antidemocratici come quello polacco e ungherese e che come conseguenza non potrà che portare ad un peggioramento delle relazioni con la Russia.
La risoluzione condanna nella stessa misura comunismo e nazismo, dichiarando così che chi nel corso della storia europea ha lottato ed è caduto combattendo contro la barbarie e per realizzare società più giuste, è uguale a chi ha messo la propria volontà di violenza al servizio di disegni di sottomissione e di sterminio di individui e popoli ritenuti inferiori.
Il documento è stato approvato con 535 voti a favore, 66 contrari e 52 astenuti; una larga maggioranza che ha incluso non solo -ovviamente- partiti e gruppi dichiaratamente nazionalisti e sovranisti, ma che purtroppo ha visto anche una larghissima adesione di parlamentari del gruppo dei Socialisti e Democratici Europei.
L’immagine qui riprodotta è il marchio con cui nei campi di sterminio nazisti venivano identificati i prigionieri politici. Nella categoria rientravano tutti gli oppositori del nazismo; la maggioranza erano comunisti e ad essi fu riservata la stessa sorte di ebrei, zingari, omosessuali. Da oggi essi sono colpevoli quanto i loro aguzzini.