Il 2 aprile 1944, presso il Colle della Maddalena a Torino, vennero barbaramente uccisi 27 ragazzi. I nazisti, dopo l’uccisione di un caporale tedesco sul ponte Umberto I a Torino, decisero di eseguire una rappresaglia su alcuni giovani rastrellati in precedenza in Val di Lanzo e Val Pellice e rinchiusi successivamente nel carcere Le Nuove.
Una volta raggiunta la località Pian del Lot, i prigionieri furono costretti a scavarsi la fossa comune per venire poi falcidiati a gruppi di quattro. Altri loro compagni di prigionia ebbero invece l’ingrato compito di occultare i cadaveri ricoprendo la fossa (grazie ad essi si riuscì a ritrovare il luogo esatto dell’esecuzione), con alcuni fucilati ancora in vita agonizzanti. Al termine della guerra, sul luogo venne eretto un monumento in ricordo dei caduti.
Tra le vittime vi furono diversi giovani partigiani originari della zona di Borgata Tesso, dove li ricorda una lapide in via Giachino angolo via Gramegna. Si tratta di una delle poche lapidi “non ufficiali” in città, in quanto non deposta dal comune ma dagli abitanti del quartiere. I loro nomi infatti erano già ricordati sul luogo dell’eccidio.