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2 agosto 1980 – 2020: ricordiamo la strage neofascista della stazione di Bologna

2 agosto 1980 – 2020: ricordiamo la strage neofascista della stazione di Bologna
Il 2 agosto 1980, alle ore 10.25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, esplose un ordigno custodito in una valigia piazzata su un tavolino a una quarantina di centimetri da terra.
La bomba, del peso di circa25 chilogrammi, era composta da tritolo, T4 e gelatinato: uccide 85 persone provocando più di 200 feriti.

Nell’immediato si parlò dell’esplosione di una caldaia nei sotterranei: ma ai soccorritori parve subito chiaro che si trattava di un attentato terroristico, a causa del forte odore di polvere da sparo nell’aria.
La città si trasformò in una gigantesca macchina di soccorso e assistenza per le vittime, i sopravvissuti e i loro parenti.
I vigili del fuoco dirottarono sulla stazione un autobus, il numero 37, che si trasformò in un carro funebre: lì che vennero deposti e coperti da lenzuola bianche i primi corpi estratti dalle macerie.

Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini si recò immediatamente a Bologna per essere vicino alle vittime e ai parenti, affermò davanti ai giornalisti: ” non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.
Il Presidente del Consiglio Francesco Cossiga, due giorni dopo, parlò di responsabilità fasciste.

Le indagini furono lunghe e complesse, i processi costellati di depistaggi, silenzi, ostacoli, false piste costruite ad arte e informazioni rivelate con decenni di ritardo, in modo molto simile a quanto avvenne per le altre stragi di portella della Ginestra in Sicilia il 1° maggio 1947, di piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969, di piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio 1974 e del treno Italicus il 4 agosto 1974.

Nel 1995 vennero riconosciuti come responsabili per aver organizzato ed eseguito la strage i terroristi dell’organizzazione neofascista NAR, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, a cui seguirono le condanne di Luigi Ciavardini nel 2017 e di Gilberto Cavallininel 2020, tutti dei NAR.
Infatti, il 9 gennaio 2020 la corte d’assise di Bologna ha condannato l’ex terrorista neofascista dei NAR Gilberto Cavallini. Dopo 52 udienze, è stato riconosciuto colpevole per supporto logistico e di documenti alla strage, ed è stato accertato che i NAR non erano un “gruppo spontaneo” ma avevano rapporti con i terroristi di Ordine Nuovo e i vertici della P2, addirittura sono state rilevate utenze telefoniche a disposizione dei neofascisti che erano di competenza dell’ufficio NATO di Milano.

 Il 10 febbraio 2020 la procura generale di Bologna ha individuato i mandanti e finanziatori della strage, a partire da un documento dell’associazione familiari delle vittime che ha svolto un immenso lavoro di incrocio di atti e documenti delle stragi fasciste in Italia dal 1974: il documento è stato inoltrato nel 2015 alla procura di Bologna che ha potuto così proseguire nelle indagini.

 Da queste ultime rivelazioni documentali, è stato accertato che i registi, i finanziatori e i depistatori della strage di Bologna sono stati i vertici della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato, Mario Tedeschi, legati ai servizi segreti e ad apparati istituzionali di Stato, tra cui alti ufficiali dei carabinieri e agenti dei servizi, inclusi fascisti già appartenenti alla Decima Mas (formazione che proseguì la guerra a fianco dei nazisti fino alla fine).

 Risulta che la strage sia stata un’operazione complessa, finanziata con circa 15 milioni di dollari, di cui 1 milione consegnato dal piduista Licio Gelli agli esecutori materiali della strage: è stato acclarato che il ruolo della P2 nella strategia della tensione in Italia, per una svolta autoritaria di ispirazione fascista, è centrale.

 La verità sullo svolgimento dei fatti e delle responsabilità non è ancora stata rivelata completamente, ma gli ultimi accertamenti documentali e giudiziari hanno portato più vicino a comprendere una delle pagine più oscure della storia italiana.

 Una lapide presente nella sala d’aspetto della stazione di Bologna ricorda ancora oggi tutti i nomi delle vittime di quell’orribile strage, vi è scritto “2 agosto 1980: vittime del terrorismo fascista”.

 Le vittime della strage, tutti i nomi e le età :
  •  Antonella Ceci, 19
  •  Angela Marino, 23
  •  Leo Luca Marino, 24
  •  Domenica Marino, 26
  •  Errica Frigerio, 57
  •  Vito Diomede Fresa, 62
  •  Cesare Francesco Diomede Fresa, 14
  •  Anna Maria Bosio, 28
  •  Carlo Mauri, 32
  •  Luca Mauri, 6
  •  Eckhardt Mader, 14
  •  Margret Rohrs, 39
  •  Kai Mader, 8
  •  Sonia Burri, 7
  •  Patrizia Messineo, 18
  •  Silvana Serravalli, 34
  •  Manuela Gallon, 11
  •  Natalia Agostini, 40
  •  Marina Antonella Trolese, 16
  •  Anna Maria Salvagnini, 51
  •  Roberto De Marchi, 21
  •  Elisabetta Manea, 60
  •  Eleonora Geraci, 46
  •  Vittorio Vaccaro, 24
  •  Velia Carli, 50
  •  Salvatore Lauro, 57
  •  Paolo Zecchi, 23
  •  Viviana Bugamelli, 23
  •  Catherine Helen Mitchell, 22
  •  John Andrew Kolpinski, 22
  •  Angela Fresu, 3
  •  Maria Fresu, 24
  •  Loredana Molina, 44
  •  Angelica Tarsi, 72
  •  Katia Bertasi, 34
  •  Mirella Fornasari, 36
  •  Euridia Bergianti, 49
  •  Nilla Natali, 25
  •  Franca Dall’Olio, 20
  •  Rita Verde, 23
  •  Flavia Casadei, 18
  •  Giuseppe Patruno, 18
  •  Rossella Marceddu, 19
  •  Davide Caprioli, 20
  •  Vito Ales, 20
  •  Iwao Sekiguchi, 20
  •  Brigitte Drouhard, 21
  •  Roberto Procelli, 21
  •  Mauro Alganon, 22
  •  Maria Angela Marangon, 22
  •  Verdiana Bivona, 22
  •  Francisco Gómez Martínez, 23
  •  Mauro Di Vittorio, 24
  •  Sergio Secci, 24
  •  Roberto Gaiola, 25
  •  Angelo Priore, 26
  •  Onofrio Zappalà, 27
  •  Pio Carmine Remollino, 31
  •  Gaetano Roda, 31
  •  Antonino Di Paola, 32
  •  Mirco Castellaro, 33
  •  Nazzareno Basso, 33
  •  Vincenzo Petteni, 34
  •  Salvatore Seminara, 34
  •  Carla Gozzi, 36
  •  Umberto Lugli, 38
  •  Fausto Venturi, 38
  •  Argeo Bonora, 42
  •  Francesco Betti, 44
  •  Mario Sica, 44
  •  Pier Francesco Laurenti, 44
  •  Paolino Bianchi, 50
  •  Vincenzina Sala, 50
  •  Berta Ebner, 50
  •  Vincenzo Lanconelli, 51
  •  Lina Ferretti, 53
  •  Romeo Ruozi, 54
  •  Amorveno Marzagalli, 54
  •  Antonio Francesco Lascala, 56
  •  Rosina Barbaro, 58
  •  Irene Breton, 61
  •  Pietro Galassi, 66
  •  Lidia Olla, 67
  •  Maria Idria Avati, 80
  •  Antonio Montanari, 86