Comunicati ANPI Grugliasco

Ultimo saluto al compagno partigiano Antonio Falbo

ULTIMO SALUTO AL COMPAGNO PARTIGIANO ANTONIO FALBO

PRESIDENTE ANPI “68 MARTIRI” GRUGLIASCO

 

Grugliasco, 4 dicembre 2019

Antonio Antonio Antonio!

Così, a 95 anni, sei partito anche tu per l’Ultimo Viaggio, ora hai raggiunto Velia, Dante Di Nanni, il Comandante Gino Cattaneo, il Comandante Francia, Spaccamontagna, Tarzan, Libero, Melis, Romualdo, Libera e Vera Arduino e tutti gli altri tuoi amici conosciuti nel fuoco della guerra.

Antonio Falbo: partigiano, comunista, operaio e artista, per noi in tutti questi anni sei stato non solo il Presidente dell’A.N.P.I., ma un nonno, un fratello, un amico, un maestro, un punto di riferimento.

L’ultima foto che ti ritrae vivente esprime tutto il tuo vigore: sei steso a letto, ma alzi il braccio mostrando il pugno chiuso, come se volessi affermare ancora una volta la tua identità, i tuoi valori, una sorta di segnale per le compagne e i compagni, per le amiche e gli amici, per richiamarci a raccolta tutti insieme.

Nella tua esperienza antifascista noi ritroviamo il meglio della storia italiana, Antonio, nelle tue lacrime ritroviamo la nostra umanità: la tua vita e la tua scelta ci hanno insegnato che fascismo e antifascismo non sono uguali, la dittatura di Mussolini ha soppresso la Libertà, i Partigiani l’hanno conquistata dando vita a una grande alleanza inedita, dai comunisti ai democristiani agli anarchici, perché essere uniti non significa essere d’accordo su tutto.

Hai combattuto tre guerre in una: una guerra patriottica, di Liberazione nazionale dall’invasore nazista occupante, una guerra civile, cioè di Liberazione politica dai fascisti per un’Italia libera e democratica, e una guerra di classe sul piano sociale, cioè di Liberazione degli ultimi per maggiore uguaglianza e redistribuzione della ricchezza.

Antonio Falbo, Partigiano d’Italia e d’Europa, nome di battaglia “Smith”, nato il 2 marzo 1924 a Sersale (CZ) ed emigrato al nord con la famiglia che eri ancora bambino.

Operaio, trombettiere, sei stato collega di Dante Di Nanni alla Microtecnica di Torino. Chiamato a combattere l’infame guerra di sterminio razzista dei nazifascisti, già animato da sentimenti antifascisti, dopo la disfatta italiana dell’8 settembre 1943, scegli subito di resistere: diventi Partigiano nelle Brigate Matteotti guidate dal Comandante Piero Piero in Val di Lanzo e poi nelle S.A.P. di Torino (Squadre di Azione Patriottica).

Sei sopravvissuto alle torture, fisiche e psicologiche, delle carceri fasciste di via Asti, dove eri stato arrestato in seguito al tradimento di un tuo amico, Vito La Manna, in realtà rivelatosi una spia dell’OVRA (la rete di informatori del fascismo).

La quasi totalità dei prigionieri sono stati uccisi e fatti a pezzi dagli stessi che eliminavano le cosiddette razze inferiori e gli oppositori politici mediante il sistema industriale dei campi di sterminio.

Durante la prigionia condividi la cella con il Marchese Brancia, il Conte Cotta e Aurelio Peccei, già dirigente FIAT e anticipatore degli studi sui cambiamenti climatici globali, fondatore del Club di Roma. Proprio Peccei ti consola nei momenti più tristi e difficili in quella cella fascista malsana e piena di insetti.

Il 3 maggio 2015, dopo 70 anni, ti abbiamo accompagnato a visitare il luogo della tua prigionia, abbiamo disponibile una bellissima testimonianza di quel giorno straordinario.

Una vita intera di fatica da operaio e di amore per Velia, un impegno creativo e artistico di tante opere che nel 1986 ti ha permesso di vincere il premio David d’oro.

Sempre impegnato in politica, iscritto subito dopo la guerra al Partito Comunista Italiano, sei stato Consigliere comunale per il gruppo comunista a Grugliasco, dove abiti dagli anni ’60 in Borgata Lesna, dove anche oggi siamo giunti in tantissimi per salutarti.

Tutte le volte che siamo stati a casa tua, via Rodi 28, primo piano, ci hai offerto un sorriso, una storia, una delle tue creazioni, qualche cartolina firmata da te e qualcosa da bere (o meglio, è Velia che ci offriva da bere, di solito bonarda, ma anche liquore al caffè!): era bello prendersi un po’ di pausa dal mondo frenetico per riposarsi un po’ in vostra compagnia, immersi negli occhi gentili di chi la guerra e il fascismo li hanno visti davvero.

Ti ricordi quella volta che sei venuto all’Università mentre gli studenti del Collettivo Il Faggio e Nuovamente protestavano contro la legge Gelmini del Governo Berlusconi, con un campeggio sui prati, in ottobre? Eri curioso di sapere perché avessero installato una bandiera tricolore con la scritta “difendiamo la Costituzione, abitiamo l’Università”. Sei poi tornato un’altra volta per la festa di primavera, per leggere il tuo discorso agli studenti, oltre ai grandi raduni partigiani della zona ovest in aula magna.

Un’altra volta abbiamo fatto un collegamento via skype con Sersale, il tuo comune natale: grazie ai compagni dell’ANPI di Calabria hai potuto testimoniare la tua esperienza di partigiano durante il consiglio comunale, con grande commozione dei presenti: anche i carabinieri piangevano in quella sala distante più di mille chilometri, non solo tu qui a Lesna.

E invece quando abbiamo provato a spiegarti cos’è e come funziona Facebook, tu guardavi lo schermo e toccavi le foto con le mani per farle scorrere e Velia ti picchiettava le mani per farti smettere “ma no Antonio, non funziona così, giù quelle mani che rovini tutto…” non esisteva ancora il touch-screen e tu già lo volevi! Quanto hai pianto guardando le foto dei cortei neofascisti che recavano dopo 70 anni ancora i simboli dei tuoi carcerieri.

E quante volte siamo stati nelle scuole, grazie a insegnanti sensibili e gentili, per far capire che la Resistenza non è qualcosa di passato, ma destinato a uno sviluppo futuro, per la memoria e i valori della Resistenza, per far comprendere ai giovani la genesi della Costituzione, che tra l’altro abbiamo difeso ancora una volta tre anni fa con un referendum e una campagna dell’A.N.P.I. nazionale molto difficile.

Ti salutiamo Antonio, con la consapevolezza che tu hai fatto le tue scelte da giovane perché altri avevano promosso una lotta antifascista clandestina negli anni precedenti, senza mai piegarsi al fascismo di Mussolini: generazione dopo generazione, questa grande responsabilità è giunta fino a noi, ora tocca a noi passarla a chi verrà dopo.

Non è il mondo che sognavi con i tuoi compagni ribelli sulle montagne partigiane: il lavoro è sempre meno tutelato e più precario, i diritti e gli spazi di democrazia sono in costante erosione, la crisi economica stritola tutto e tutti in una spirale di mercificazione di ogni aspetto della nostra vita, la fiducia nella democrazia è sempre più bassa e l’affluenza alle elezioni si riduce di volta in volta.

Inoltre anche oggi, a ritmo crescente, rialzano la testa i discendenti politici del nazifascismo: associazioni di giovani che organizzano pestaggi contro zingari e omosessuali, professori di liceo che esaltano Hitler, sopravvissuti all’Olocausto costretti a girare sotto scorta per le minacce razziste ricevute, covi di neonazisti pieni di armi e che progettavano di incendiare una sede A.N.P.I. e via così.

Noi proseguiremo il percorso già tracciato di trasmissione della cultura e dei valori della Resistenza, collaborando più a stretto contatto con il Comune e con le scuole: occorre un salto di qualità, dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio, insieme.

Vogliamo portare gli studenti delle scuole di Lesna e Paradiso a visitare i luoghi della memoria dei 68 Martiri del centro storico di Grugliasco, e poi vogliamo portarli anche in gita sui luoghi della Resistenza, sui sentieri partigiani delle nostre montagne.

Un giorno Grugliasco avrà il suo Museo della Resistenza e della Pace, attrezzato con sala video e pannelli storici, reperti di guerra e foto dei partigiani, un luogo di memoria gestito congiuntamente dal Comune e dall’A.N.P.I. in cui svolgere attività rivolte alle scuole, e quel museo porterà il tuo nome: è una promessa, Presidente. Lì installeremo le opere che ci hai donato e tutto il materiale che giace in sede, un modo per far vivere il tuo nome e la tua storia per sempre.

Oggi noi rinnoviamo quel sacro giuramento di unità antifascista che ha contraddistinto le forze partigiane: al di là delle ideologie e delle appartenenze politiche, dell’età anagrafica, delle distanze geografiche, siamo tutte e tutti qui per dirti…

GRAZIE FALBO, TI RICORDEREMO SEMPRE E NEL TUO ESEMPIO PORTEREMO AVANTI L’A.N.P.I. A GRUGLIASCO, SOPRATTUTTO NELLE SCUOLE COME HAI FATTO TU, PERCHÉ LA RESISTENZA È VIVA ED È IN CAMMINO VERSO IL FUTURO.

CIAO PARTIGIANO!

Per il Comitato di Sezione A.N.P.I. “68 Martiri” Grugliasco

Il Vicepresidente vicario e componente del Comitato Provinciale A.N.P.I. di Torino

Fulvio Grandinetti

 

Scarica il documento del ricordo di Antonio Falbo letto durante la cerimonia di commiato