Storia e Memoria

L’ANPI in Consiglio Comunale per la Giornata della Memoria

Il Consiglio Comunale di Grugliasco si è riunito lunedì 27 gennaio per la commemorazione del 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz ad opera dell’Armata Rossa. Nel corso della seduta, che ha deliberato l’istituzione dell’Albo degli antifascisti di Grugliasco, è stato invitato a prendere la parola Nello Dal Bò, figlio del Partigiano Ario Dal Bò e Vicepresidente Vicario della nostra Sezione.

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’intervento:

MEMORIA: capacità di tenere traccia di informazioni relative ad eventi, sensa- zioni, idee di cui si è avuta esperienza e di rievocarle quando lo stimolo originario sia cessato (Treccani). Di conseguenza non è necessario rivivere esperienze atroci come le dittature per poterle rievocare.

Oggi prevale la paura rispetto alla ragione: parte della popolazione invoca non veri statisti, ma l’uomo forte. La memoria deve essere la nostra stella polare in questo mare periglioso, nel quale la democrazia rischia il naufragio se non tiene costantemente d’occhio il faro della nostra Costituzione voluta da tutti i partiti antifascisti.

La memoria ci ricorda che l’uomo forte in Italia ha già governato in passato, i pieni poteri sono già stati richiesti e purtroppo concessi, dando ragione a Gramsci che scrisse: ‘Ciò che accade non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché le masse abdicano alla loro volontà, lasciano fare, lasciano aggruppare i nodi che solo la spada potrà tagliare, lasciano promulgare leggi che solo la rivolta potrà abrogare’.

Viviamo in tempi difficili nei quali il fascismo ed i suoi crimini vengono assolti.
Oggi i fascisti sono persino corteggiati da altri partiti e movimenti e nessuno osa contestare loro il saluto romano che li identifica.
Ci sono comuni dove si cerca di far dimenticare il 25 Aprile, festa della nostra Li- berazione, comuni dove l’antifascismo è un fastidio da rimuovere, comuni che vogliono concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e contemporaneamen- te dedicare una strada ad un gerarca fascista come Almirante, ignorando che il fascismo fu responsabile delle leggi razziali e promotore di varie guerre.
Tutti siamo consapevoli che ogni guerra è un’immane tragedia e la responsabilità di ogni barbarie conseguente alla guerra ricade principalmente su chi la guerra scatena, sostiene, incoraggia, su chi dalla guerra trae profitto.
Perciò tutte le IGNOMINIE, TUTTE LE STRAGI ricadono su chi la guerra ha voluto, traendo forza dall’indifferenza dei molti

Oggi si tenta di rovesciare la storia dicendo che tutti i morti sono uguali, ma non è così: i morti vanno differenziati in base al loro agire da vivi.
I partigiani agivano guidati dal Comitato Liberazione Nazionale legittimamente riconosciuto dalle Istituzioni e dagli alleati e molti combatterono sotto le brigate Garibaldi in nome di un’unità nazionale.

Gli aderenti alla autonominata repubblica di Salò invece si misero al servizio della potenza nazista occupante straniera, che tra l’altro governava direttamente alcune zone italiane come il Litorale Adriatico ad esempio. Altro che unità nazionale, altro che difesa dei confini.
La differenza è anche da un punto di vista morale: da una parte c’erano uomini che stipavano famiglie intere su carri bestiame per condannarli all’inferno dei campi di annientamento DEPREDANDOLI al contempo dei loro beni e dall’altra c’era chi rischiava la vita per liberare quei treni.

Nessuno mi potrà mai convincere che mio padre, torturato, era uguale ai suoi torturatori anche perché avrebbe avuto modo di vendicarsi non torse loro un capello, confidando nella giustizia.
La memoria diretta è il mezzo più efficace ad ottenere migliori e pregnanti risultati perché non si trasmettono solo nozioni ed eventi, bensì SENSAZIONI ed EMOZIONI che rendono vivo ed attuale il racconto.
Era più efficace la voce incrinata di Falbo che 1000 parole di esperti e di questo sono testimoni le migliaia di studenti da lui incontrati.

Personalmente mi sono molto informato ma ho capito la vera barbarie di questi fatti quando mio padre, di fronte alla famigerata caserma di via Asti, mi raccontò delle torture subite da lui e dai suoi cari compagni , che per quelle torture e depor- tazioni persero la vita. Le lacrime viste scendere quell’ unica volta sul suo viso mi chiarirono tutto l’orrore senza bisogno di ulteriori parole.

L’ANPI di Grugliasco apprezza e sostiene l’iniziativa del Comune nel potenziare ed ampliare le attività della Consulta Antifascista, di cui l’ANPI stessa è orgoglio- samente parte integrante.
Ovviamente la Consulta Antifascista deve avere come unico faro i dettami della nostra Costituzione, il cui art.21 riconosce a tutti la dignità di espressione, CON L’UNICA ESCLUSIONE dell’ideologia e del partito fascista (espressamente vietati dalla 12esima norma transitoria).
La Città di Grugliasco, Medaglia d’Argento e l’ANPI cittadina che porta il nome dei 68 Martiri hanno un dovere più impegnativo. I protagonisti diretti, scomparendo, ci passano il testimone perché la memoria ha senso se si trasforma in pratica fattiva quotidiana.

75 anni fa le truppe sovietiche liberavano il campo di Auschwitz e io voglio ricordare insieme agli altri Ferruccio Maruffi, Partigiano e deportato politico grugliaschese che tanto fece per la trasmissione della memoria, rivivendo così 1000 volte l’orrore dei campi di annientamento.
Permettetemi di chiudere citando una piccola parte del discorso di Calamandrei il 17/1/54 in occasione della medaglia d’oro ad Alcide Cervi: ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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