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Torino laboratorio di repressione: solidarietà ANPI a tutte le persone criminalizzate solo perchè lottano per una società migliore

Torino laboratorio di repressione: solidarietà ANPI a tutte le persone criminalizzate solo perchè lottano per una società migliore
Continua la “politica” autoritaria della procura e della questura di Torino, che considerano il disagio sociale e il dissenso politico esclusivamente come un problema di ordine pubblico, un fenomeno da reprimere.
L’ANPI di Grugliasco esprime quindi fraterna solidarietà a tutte le persone che ogni giorno si impegnano per costruire una società diversa possibile, in cui dignità e diritti vengano finalmente anteposti al profitto privato, e che proprio per questo vengono criminalizzate tanto sul piano mediatico, quanto nelle piazze, quanto su quello giudiziario.

Dal mondo della scuola a quello del lavoro, dai movimenti per i diritti civili a quelli per i diritti sociali, dalle lotte per la casa a quelle per l’aiuto ai migranti, dalle lotte transfemministe a quelle contro la guerra a quelle per il clima, è sempre più evidente come lo spazio di agibilità politica dal basso – già pesantemente eroso da tempo – oggi viva un processo sempre più accelerato di controllo e restringimento da parte delle istituzioni.

La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza contro il fascismo che ogni spazio aveva demolito e ogni diversità aveva eliminato, tutela il dissenso e le istituzioni devono garantire la sua espressione e agibilità.
Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e la legge quindi non può privilegiare singoli o gruppi appartenenti allo Stato: l’introduzione della matricola di riconoscimento sui caschi delle forze dell’ordine è perciò necessaria, per un controllo dell’operato dei singoli, per poter ottenere giustizia da parte di chiunque in caso di abusi.

Non ci risulta esserci in altre città un numero così elevato di fermati e sottoposti a provvedimenti giudiziari come a Torino, divenuta ormai un vero e proprio laboratorio di sperimentazione di nuove tecniche e specifici programmi di repressione del dissenso, criminalizzazione dei movimenti e militarizzazione del territorio.
Non ci risulta esserci in altre città un numero così elevato di fermati e sottoposti a provvedimenti giudiziari come a Torino, divenuta ormai un vero e proprio laboratorio di sperimentazione di nuove tecniche e specifici programmi di repressione del dissenso, criminalizzazione dei movimenti e militarizzazione del territorio.

Certi provvedimenti dell’autorità giudiziaria rispetto ad alcune modalità di fermo ci lasciano allibiti.
Speriamo che lo scempio della sorveglianza speciale, per motivi politici, diventi solo un brutto ricordo dell’era fascista, alla quale appartiene.

Auspichiamo maggiore dialogo, confronto, spazi di democrazia e partecipazione da tutte le diverse componenti della galassia antifascista torinese per impedire che tale disegno repressivo e incostituzionale trovi radicamento e sviluppo futuro.

Ora e sempre Resistenza!
Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco