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Solidarietà a Maya, ennesima vittima di un sopruso poliziesco

Solidarietà a Maya, ennesima vittima di un sopruso poliziesco

 

Ieri, la PM Pedrotta ha chiesto 6 mesi di reclusione per Maya, militante del centro sociale Askatasuna, per oltraggio a pubblico ufficiale, mentre per il suo aggressore è stato chiesto solo un mese.

Era il 2017 quando Maya, nella zona dei Murazzi, assiste ad un rude controllo poliziesco nei confronti di due persone straniere e decide di intervenire. I poliziotti la fermano e la portano in commissariato, dove riceve un violento pugno in faccia. Dopo essere stata rilasciata con un verbale di accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, Maya fa la coraggiosa scelta di denunciare.

Nonostante durante le indagine sia emerso un filmato in cui si vede chiaramente il poliziotto che la colpisce, Maya è stata trattata con disprezzo nelle aule di tribunale e discriminata perché donna (ricordiamo, ad esempio, che l’accusa le ha ripetutamente chiesto “Perché non hai pianto?” in sede di interrogatorio).

Noi dell’ANPI chiediamo una condanna più severa per l’aggressore, che nel mentre è stato anche promosso ad un grado superiore, e il ritiro di ogni accusa nei confronti della nostra compagna Maya.

Aska47 – Csa Murazzi

MAYA LIBERA!