Comunicati ANPI Grugliasco

“Torna al tuo paese, mulatto!” Un episodio razzista a Grugliasco: la riflessione dell’A.N.P.I.

“Torna al tuo paese, mulatto!”
Un episodio razzista a Grugliasco: la riflessione dell’A.N.P.I.

 

Il 17 luglio, nella zona di viale Gramsci, un giovane grugliaschese di 15 anni ha aiutato una signora in difficoltà che lo ha ringraziato e per tutta risposta un signore lo ha aggredito verbalmente intimandogli di “tornare la suo Paese” in quanto “mulatto”, cioè classificandolo come indesiderato, pericoloso e non italiano per il solo fatto di avere la pelle di un colore più scuro del suo.

Vogliamo essere chiari: questo è RAZZISMO e la nostra comunità ha il dovere di indignarsi e respingere pubblicamente questo brutto episodio che contrasta con l’identità antifascista e democratica della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza partigiana.

Negli ultimi mesi si è parlato molto di razzismo a seguito dell’omicidio di George Floyd negli Stati Uniti d’America e della diffusione del movimento Black Lives Matter in tutto il mondo: anche in Italia sono stati organizzati flash mob in tantissime città (a Torino il 6 giugno e a Grugliasco il 27 giugno) per affermare che il razzismo è un problema presente anche nel nostro Paese.

Purtroppo le radici di questa violenza razzista affondano nella falsa visione secondo cui l’umanità sarebbe divisa in “razze”, identificabili con caratteri fisici ben definiti, e che queste debbano abitare in territori diversi e separati per impedire che le “razze inferiori” indeboliscano le “razze superiori”, associando alla “loro” diversità il carattere di criminalità, aggressione e pericolo per la “nostra” sicurezza.

Questo porta alla convinzione che si è cittadini di uno Stato se si possiedono determinati caratteri fisici, riassumibili nel concetto di “razza”: già Mussolini il 10 giugno 1940 in un suo discorso aveva spiegato che uno degli obiettivi del fascismo consisteva nel “far coincidere i confini politici con quelli razziali”, infatti la declinazione fascista di confini territoriali e confini razziali era stata sin dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale una delle chiavi di lettura fondamentale della politica estera fascista (la politica interna era già disciplinata dalle leggi per la “difesa della razza italiana” del 1938, meglio conosciute come “leggi razziali contro gli ebrei”).

Esprimiamo solidarietà nei confronti del giovane grugliaschese (e della sua famiglia), che meritoriamente ha agito con prontezza dando aiuto a una nostra concittadina in difficoltà: sosteniamo quanto già espresso dal Sindaco di Grugliasco, che ha immediatamente definito l’accaduto come forma di maleducazione e ignoranza, frutto dell’odio razzista.

Questo razzismo diffuso è dovuto sia a radici storiche derivanti da incrostazioni coloniali e fasciste, sia a messaggi di odio e violenza veicolati oggi anche da alcuni rappresentanti delle istituzioni che esprimono ogni giorno la propria incompatibilità con i valori affermati dalla lotta di Liberazione, valori che a Grugliasco ritroviamo nel perenne ricordo dei nostri 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945.

Vogliamo sottolineare la solidarietà e l’altruismo quotidianamente dimostrati dai nostri giovani concittadini, che tra mille difficoltà e spesso con vite precarie, si distinguono per la loro generosità e spirito di servizio: sono volontari del servizio civile e di piazza ragazzabile, militanti antifascisti, animatori nei centri giovani, ragazze e ragazzi impegnati nelle associazioni del territorio e nei collettivi studenteschi, nei movimenti ambientalisti per l’emergenza climatica e contro il razzismo, nelle forze politiche e sindacali, nei comitati popolari per la difesa dei beni comuni, dei diritti civili, sociali e umani.

Le nostre ragazze i nostri ragazzi, con le loro azioni quotidiane d’impegno civile  e la loro energia positiva animata sul territorio, rappresentano l’ideale continuità con quanto affermato dalla Resistenza ed espresso nella Costituzione repubblicana: la democrazia vive e si rafforza grazie a questa importante “ricarica generazionale”, trasformatrice del presente in senso progressista.

Essere cittadini attivi significa animare sul territorio i principi costituzionali con energia positiva e creatività, camminare verso il futuro portando la Costituzione repubblicana sulle proprie gambe e diventare motore attivo della trasformazione del presente, per una società fondata sui diritti e sull’uguaglianza.

Anche in Italia, anche a Grugliasco, abbiamo ancora molto da fare contro l’odio, le incrostazioni del fascismo, la violenza razzista e le discriminazioni: l’A.N.P.I. ancora una volta si schiera dalla parte di chi è stanco di subire violenza e sceglie di agire per cambiare la realtà esistente.

Il Comitato di Sezione A.N.P.I. “68 Martiri” Grugliasco