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9 giugno 1937: assassinio dei fratelli Rosselli

Il 9 giugno 1937 a Bagnoles-de-l’Orne (Francia), Carlo e Nello Rosselli vengono barbaramente assassinati dai terroristi fascisti de l’Organisation Secret d’Action Revolutionnaire Nationale (Cagoule).

Carlo Rosselli, in particolare, aveva compreso da tempo la natura profondamente eversiva del fascismo, e osservato come fosse impossibile già dal 1925, dal momento dell’assassinio Matteotti, ogni tentativo di opposizione legale al regime.

Con estrema lucidità, e in accordo con il pensiero di Piero Gobetti, vede nel fascismo non solo una reazione di classe alle lotte e all’emancipazione degli operai (“col solo interesse di classe il fascismo non si spiega”,  in Socialismo Liberale), ma anche l’emergere violento di vizi e sentimenti radicati nella società italiana: “Il fascismo va innestato sul sottosuolo italico, e allora si vede che esso esprime vizi profondi, debolezze latenti, miserie del nostro popolo, ahimè di tutto il nostro popolo”.

Una sintesi indispensabile per comprendere il fascismo sia come evento storico che come fenomeno politico che perdura nel tempo.