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Presidio in solidarietà di Davide, Jacopo, Fabrizio, Eddi e Paolo

Questa mattina abbiamo partecipato al presidio in solidarietà dei nostri 5 iscritti ANPI Davide, Jacopo, Fabrizio, Eddi e Paolo per affermare chiaramente che le accuse mosse contro di loro a proposito di “pericolosità sociale” per aver combattuto contro l’ISIS insieme alle YPG e alle YPJ kurde sono vergognose e infondate. Queste persone sono nostre compagne e nessuno può pensare di volerle colpire senza destare anche la presenza attiva della nostra Associazione, nel nostro ruolo storico, politico e morale legato alla Resistenza, all’Antifascismo, alla Guerra di Liberazione. Questa sera abbiamo partecipato anche alla commemorazione del compagno Lorenzo Orsetti, nome di battaglia Tekosher, volontario YPG, anarchico, originario di Firenze, anche lui iscritto ANPI. Abbiamo letto in onore di Lorenzo la lettera di un condannato a morte della Resistenza Italiana, il partigiano studente Giordano Cavestro (nome di battaglia “Mirko”, classe 1925, catturato e fucilato dai nazifascisti a Parma nel 1944), con l’onore della bandiera ANPI listata a lutto. Ci hanno colpito molto gli interventi carichi di ricordo ed emozione da parte di tutti i volontari YPG e YPJ, una commemorazione dal basso, partecipata da tante e tanti, con bandiere e idee diverse, riunite insieme dall’unità della lotta. Alla fine abbiamo cantato tutti insieme Bella Ciao. Perché Partigiano era uno e insieme divennero Resistenza. Perché goccia è una e insieme scateniamo tempesta. Ciao Orso, la lotta continua nel tuo esempio! Sehid namirin (i Martiri non muoiono mai).
Le compagne e i compagni della Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco

Giordano Cavestro (nome di battaglia “Mirko”).
Nato a Parma il 30/11/1925.
“Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali.
Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.”
Parma, 4/5/1944

Lorenzo Orsetti (nome di battaglia “Tekosher”)
Nato in Italia nel 1986
“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. – comincia la lettera – Beh non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio.
“Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, – continua il messaggio – perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai! neppure un attimo.
Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, di infonderla nei vostri compagni.
È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che ‘ogni tempesta comincia con una singola goccia’. Cercate di essere voi quella goccia.
Vi amo tutti spero farete tesoro di queste parole.
Serkeftin!”
Rojava, Siria, 2019