“La lunga scia di sangue. L’eccidio del 30 aprile 1945 a Collegno e Grugliasco”, regia di Domenico Morreale, è un documentario con fini divulgativi che racconta sinteticamente la strage nazifascista dei 68 Martiri di Grugliasco e Collegno.
Tra il 29 e il 30 aprile 1945 una colonna nazista in ritirata attraversò numerosi comuni della cintura torinese con al seguito reparti sbandati italiani della RSI, provocando oltre 300 morti, di cui 68 tra Grugliasco e Collegno, la maggior parte non ancora ventenni. Nel 2012 il film vinse il primo premio “memoria storica” del Val Susa Film Festival. Si tratta della trasposizione video delle conclusioni della ricerca storica commissionata nel 1999 dai Comuni di Grugliasco e Collegno all’Università degli Studi di Torino e pubblicata nel 2002 dal Prof. Bruno Maida in forma di libro dal titolo “Prigionieri della memoria.
Storia di due stragi della Liberazione”. La ricerca portò a chiarire che i Martiri del più ampio complesso di eventi di quei giorni furono 68, anziché 66 come era stato tramandato fin dalla Liberazione: altri due giovani furono uccisi nello stesso ambito seppure in luoghi diversi. Per aggiornarsi e rendere onore alla verità storica, la Sezione ANPI di Grugliasco nel 2002 cambiò nome da “66 Martiri” a “68 Martiri.
A seguito di presentazione di apposita istanza da parte dei Comuni di Grugliasco e di Collegno, nel 2006 la Presidenza della Repubblica ha conferito a ciascuna delle due città martiri della Resistenza la Medaglia d’argento al merito civile.