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Giornata nazionale degli Alpini? No, revisionismo storico

Giornata nazionale degli Alpini? No, revisionismo storico

 

L’ANPI di Grugliasco condanna fermamente la decisione del Parlamento che, con 189 voti a favore, nessuno contrario e un’astensione, ha approvato il DDL che istituisce la “Giornata nazionale delle memoria e del sacrificio degli Alpini” da celebrarsi il 26 gennaio.
Non riteniamo accettabile che per celebrare il Corpo degli Alpini sia stata scelta la data della Battaglia di Nikolajwka del 1943. Quella che viene definita un’eroica resistenza degli Alpini avvenne nel contesto dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte delle forze dell’Asse guidate dalla Germania nazista e con la partecipazione dell’Italia fascista. La Repubblica italiana, fondata sui valori dell’antifascismo e nata dalla Resistenza, non può celebrare la guerra d’aggressione nazifascista!

Purtroppo, non si tratta del primo tentativo di revisionismo storico voluto dalle istituzioni volto a giustificare e minimizzare le responsabilità e i crimini del regime fascista. Proprio come l’istituzione del Giorno del Ricordo, questa decisione si inserisce chiaramente nel solco della volontà di affermare il mito degli “Italiani brava gente”, già storicamente smentito dallo storico Angelo Del Boca fin dagli anni Settanta.

Se si fosse voluto celebrare degnamente il Corpo degli Alpini, si sarebbero potute trovare moltissimi altri eventi storici da ricordare, a partire dagli episodi della Resistenza a cui molti Alpini presero parte. Invece, troviamo vergognoso che la Giornata nazionale Alpini venga celebrata il giorno prima del Giorno della Memoria, creato per non dimenticare l’uccisione di milioni di persone voluta e organizzata dalla Germania nazista e a cui il regime fascista italiano contribuì ampliamente.

Come ci ricorda lo storico Carlo Greppi, “Ogni metro difeso in quel “drammatico ed eroico episodio”, come peraltro in tutti gli altri di quella guerra d’aggressione, ha permesso ai cancelli di Auschwitz di restare sprangati. E alla guerra di mietere altri milioni -sì: milioni- di vittime”.

Inoltre, vogliamo sottolineare che “promuovere i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale” (art.1) significa semplicemente rafforzare dei capisaldi del pensiero nazionalista che ha portato, per tutto il XX secolo, e porta, ancora oggi, a comportamenti xenofobi, razzisti ed escludenti da parte di singoli individui e Stati, come dimostrano le Leggi razziali promulgate nella Germania nazista e poi nell’Italia fascista, causando conflitti e guerre in tutto il mondo. Inoltre, il fatto che si favorisca la diffusione di questi concetti, antitetici rispetto ai valori dell’antifascismo contenuti nella Costituzione, vengano diffusi all’interno delle scuole è inaccettabile.

Chiediamo che ANPI Provinciale di Torino e la Presidenza nazionale dell’ANPI prendano nettamente posizione contro quella che è a tutto gli effetti un atto di revisionismo storico pericoloso ed ingiustificabile

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco