8 Marzo: Giornata Internazionale della Donna
L’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne di Pietrogrado, allora Capitale dell’Impero russo, guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra.
Le operaie tessili di Torshilovo e del deposito dei tram dell’isola Vassilievsky marciarono in corteo sulla Prospettiva Nesky, chiedendo “pane, pace e libertà”, una triade di rivendicazioni che sarà riproposta non a caso anche dagli scioperi antifascisti e partigiani del 1943 e 1944 da centinaia di migliaia di operaie e operai italiani che manifesteranno contro il nazifascismo e la guerra di sterminio razzista voluta da Hitler e Mussolini.
La debole reazione dei cosacchi inviati dallo Zar Nicola II a reprimere la protesta delle lavoratrici incoraggiò successive manifestazioni di protesta che portarono al crollo dello zarismo, ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, rendendo possibile ciò che non era avvenuto nel 1905, quando i primi tentativi rivoluzionari furono duramente stroncati nel sangue.
Così l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della “Rivoluzione russa di febbraio”.
Per questo motivo, con l’intenzione di fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III Congresso dell’Internazionale Comunista, fissò all’8 marzo quale «Giornata internazionale dell’operaia».
In Italia la Giornata internazionale della Donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia fondato l’anno prima a Livorno da Antonio Grmasci con la storica scissione dal Partito Socialista.
La connotazione fortemente politica della Giornata della Donna, l’isolamento politico dell’Unione Sovietica e del movimento comunista (in Occidente), e infine, le vicende della Seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione e del senso di lotta di questa importante giornata simbolo di progresso e diritti.
A tutte e tutti noi, oggi, rivolgiamo un augurio di ricordare sempre e ricordare tutto.
Il passato può insegnarci molto sul presente per cambiarlo e migliorare il futuro, per questo va conosciuto e compreso.
Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
Per approfondimenti:
Perché la mimosa? Una scelta popolare, partigiana e antifascista
https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/servizi/l8-marzo-e-la-mimosa-una-storia-profumata/
La vera storia dell’8 marzo
[Fonte: Istresco, Istituto storico per la Resistenza e la società contemporanea]