Il video è arrivato all’attenzione del Ministero dei Beni Culturali tramite segnalazione via social da parte di Claudio Perconte (autore su “Il Primato Nazionale”), cui è seguita l’ispezione dell’Ufficio scolastico provinciale e la punizione all’insegnante per non avere censurato le opinioni dei suoi allievi.
E poiché una sanzione amministrativa sembrava poco, è seguito anche un intervento della Digos per verificare l’accaduto con Preside e insegnanti.
L’intento è chiaramente quello di lanciare un messaggio intidimidatorio con questo avvertimento: chi riflette, critica, dissente dal pensiero unico al potere, o fa valere i propri diritti, viene punito, tanto più duramente quanto più è debole.
La Professoressa Dell’Aria, dopo una vita dedicata all’insegnamento viene umiliata e colpita duramente nella sua dignità professionale, solo per educare altri cento all’obbedienza servile.
Ci auguriamo, e crediamo, che le Forze dell’Ordine non vengano impiegate solo per dare la caccia a “pericolosi” insegnanti antifascisti, ma anche per combattere la criminalità organizzata e sorvegliare l’attività delle associazioni neofasciste, queste sì dichiaratamente ostili alla legge, alla Costituzione e alle legittime istituzioni democratiche nate dalla Resistenza.