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Solidarietà antifascista ai 5 volontari torinesi YPG-YPJ.

 

Solidarietà antifascista a 5 torinesi militanti YPJ / YPG:
tessera dell’ANPI al merito dalla Sezione ANPI di Grugliasco

Recentemente sono state richieste da un pm di Torino misure restrittive di libertà per 5 giovani torinesi, la cui unica colpa è quella di essersi recati in Siria e aver partecipato alla lotta delle comunità kurde YPG e YPJ contro l’ISIS, lo Stato islamico terrorista che rappresenta di fatto una forza d’invasione multinazionale e coloniale, il cui progetto sociale imperialista secondo cui gli infedeli sono nemici da eliminare o rendere schiavi è una minaccia per i popoli del Medio Oriente e per l’intera civiltà umana.
Nei fatti, l’ISIS è la negazione del mondo di libertà e giustizia sociale per cui Partigiane e Partigiani hanno lottato anche in Italia durante la Guerra di Liberazione dal nazifascismo. Sono infatti noti, oltre i crimini e le stragi in Siria e Iraq, gli attentati commessi dall’ISIS contro i civili in tutta Europa: opporsi al modello reazionario e liberticida dello Stato Islamico è dovere di tutti e di ciascuno.

Criminalizzare le Unità di Protezione del Popolo (YPG) e le Unità di Protezione delle Donne (YPJ), inquadrate nelle Forze Siriane Democratiche a difesa della popolazione civile, vuol dire anche portare un pericoloso precedente sul piano internazionale, quindi ci chiediamo in modo semplice e diretto: da che parte stanno le istituzioni italiane, sostengono l’ISIS o appoggiano chi lo combatte?

La rivoluzione delle comunità kurde del Rojava costituisce un’alternativa concreta sia al terrore dell’ISIS e sia al capitalismo dell’Occidente: i kurdi non solo combattono contro l’ISIS, ma animano comunità fondate sull’uguaglianza e l’autogoverno popolare dal basso, fatto che ci riporta alla mente le nostre Repubbliche partigiane italiane sorte nel 1944 in Ossola, Carnia e Friuli Orientale.
L’afflusso di coraggiose e generose volontarie e volontari da tutto il mondo nelle fila delle YPG e delle YPJ ricorda la lotta internazionalista che i nostri nonni e bisnonni hanno combattuto contro il fascismo in Spagna con le Brigate Internazionali e dal nostro punto di vista rappresenta una delle vigorose avanguardie dell’Antifascismo del XXI secolo.

Contro questi cinque volontari è stata chiesta la sorveglianza speciale, in quanto sarebbero da considerare “socialmente pericolosi” perché in possesso di addestramento militare appreso durante la lotta in Siria e che potrebbe essere trasmesso ad altri qui in Italia.
Oltre a ricordare che si tratta di misure repressive di derivazione fascista e che si tratta di processi alle intenzioni perché nessun reato è stato commesso, vorremmo ricordare i preziosi e costruttivi contatti diretti che abbiamo avuto con alcuni di loro.
Davide Grasso è stato nostro ospite d’onore a Grugliasco il 25 Aprile 2017, proprio durante la Festa di Liberazione dal nazifascismo: è stato uno degli incontri più interessanti e formativi che abbiamo organizzato in questi anni, proprio perché centrato sull’attualità, perché la memoria non è passato ma esercizio quotidiano nel presente. Tra i documenti inseriti nella richiesta del pm vi è anche la copertina del libro scritto da Davide, Hevalen, perché sono andato a combattere l’ISIS in Siria, quasi come se diffondere testimonianze di lotta contro il terrorismo fosse un atto pericoloso o criminale. Secondo noi Hevalen dovrebbe essere conosciuto e diffuso tanto nelle sedi delle organizzazioni antifasciste quanto nelle scuole e tra gli insegnanti, dato il suo alto profilo formativo; Paolo è un militante antifascista della comunità libertaria del Barocchio di Grugliasco, sempre presente alle manifestazioni contro i neofascisti: con lui e Jack abbiamo condiviso momenti di lotta anche sul territorio di Grugliasco; Eddi e Jacopo, infine, li abbiamo incontrati più volte nella lotta NO TAV in Val Susa, contro la militarizzazione del territorio.

Jacopo, Eddi, Paolo, Davide e Jack sono nostri compagni di lotta: al di là delle differenze di percorsi, esperienze, idee e pratiche, noi dell’ANPI sentiamo il dovere di schierarci al loro fianco di fronte all’assurda criminalizzazione della lotta contro il terrorismo internazionale, vero attacco repressivo pericoloso non solo per loro, ma per tutti coloro che oggi lottano su ogni fronte impegnandosi a costruire un mondo diverso, che ponga guerra, sfruttamento e razzismo fuori dalla storia.

Esprimiamo quindi, calorosamente e affettuosamente, la nostra piena solidarietà a Davide, Paolo, Eddi, Jacopo e Jack, confermiamo l’adesione al corteo del 19 gennaio in Torino e la presenza al presidio del 23 gennaio davanti la Tribunale.
Quale ringraziamento e scelta di campo, intendiamo inoltre conferire la tessera dell’ANPI al merito a tutti e 5 i volontari YPG-YPJ per la concreta adesione ai valori dell’Antifascismo e dell’Internazionalismo durante l’Assemblea di Sezione che svolgeremo domenica 13 gennaio mattina in Grugliasco: un simbolo tangibile di appartenenza e continuità degli ideali della Resistenza, attraverso la lotta per un mondo di Pace e Libertà.
Ci teniamo a consegnare un riconoscimento di alto valore civile a queste 5 persone per la coerenza dimostrata e per il rispetto che si deve a chi lotta per difendere tutti, mettendo in conto di sacrificare anche la vita, come recentemente accaduto al volontario italiano YPG Hiwa Bosco (Francesco Giovanni Asperti), caduto il 7 dicembre 2018 a Dêrika/Al Mālikiyah.
Oggi più che mai occorre essere partigiani: significa prima di tutto non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, significa solidarietà e condivisione delle lotte comuni, al di là delle differenze.
“Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci, 1917
Ora e sempre Resistenza!

il Comitato di Sezione A.N.P.I. “68 Martiri” Grugliasco