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Fuori la propaganda neofascista dalle scuole piemontesi

Segnaliamo la lettera – da leggere integralmente – ricevuta dallo storico torinese Carlo Greppi e specifichiamo che dobbiamo agire, ciascuno come può in base al proprio ruolo, per ottenere la vittoria della controffensiva: il fumetto, edito da una casa editrice neofascista, deve essere immediatamente ritirato dalle scuole piemontesi.
Invitiamo a riflettere, tutte e tutti, sugli effetti dannosi dell’operazione politico-mediatica conosciuta come “giorno del ricordo”, che nulla a che fare con la ricerca e la ricostruzione storiografica, e ad agire per arginare la deriva neofascista di cui la Lega e Fratelli d’Italia sono oggi i principali sostenitori e complici a livello istituzionale.
Fraterni saluti

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco

“Come molte e molti di voi ci hanno tempestivamente segnalato in queste ore, l’assessorato all’istruzione della Regione Piemonte, retto dalla “meloniana” Elena Chiorino, intende distribuire nelle scuole il fumetto Foiba rossa, edito da Ferrogallico. Qui un articolo di Repubblica

Il fatto è gravissimo, del tutto in linea con le intimidazioni dei loro militanti a Gobetti che hanno suscitato la nostra reazione nei giorni scorsi.

La collusione tra l’editore Ferrogallico e la galassia neofascista è cosa nota, conclamata e trasparente, come scriveva Giap l’anno scorso: «Ferrogallico, aka Signs Publishing S.r.l., è una casa editrice di fumetti vicinissima all’estrema destra, nel cui consiglio d’amministrazione siedono, tra gli altri, il cantautore fascista Federico Goglio, nome d’arte Skoll, e i dirigenti di Forza Nuova Alfredo Durantini (segretario provinciale a Milano) e Marco Carucci (responsabile della comunicazione, noto alle cronache per aver annunciato un rogo di libri «inneggianti all’omosessualità»). Ferrogallico è anche unita da un «accordo di collaborazione» a un’altra casa editrice, Altaforte, che è espressione di Casapound e in particolare del suo esponente Francesco Polacchi […] Gli autori di Foiba rossa sono Beniamino Delvecchio (disegni) ed Emanuele Merlino (soggetto e sceneggiatura). Quest’ultimo è figlio di Mario Merlino, nome notissimo del neofascismo italiano.»

[Nello specifico, trovate un’analisi articolata del fumetto e delle sue manipolazioni e invenzioni storiche sulla rivista dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Italia: http://www.novecento.org/uso-pubblico-della-storia/considerazioni-su-un-fumetto-sulle-foibe-6132/
Per chi invece ha lo stomaco forte potrebbe essere utile dare un’occhiata ai titoli nel catalogo di questa casa editrice per comprendere che tipo di letteratura si vuole mettere nelle mani delle studentesse e degli studenti piemontesi, come già si sta facendo in Veneto.]

Memori del polverone che si sollevò l’anno scorso in tutta Italia per la presenza di Altaforte al Salone internazionale del libro di Torino, riteniamo che si possa e debba arginare questa normalizzazione e istituzionalizzazione della narrative neofascista, ergendosi a difesa (come già abbiamo fatto per il caso di Gobetti) del mondo della scuola, a presidio della scuola repubblicana, antifascista e democratica e per arginare il definitivo sdoganamento del fascismo. Siamo fiduciosi di poterli fermare: per ovvie ragioni la Regione Piemonte andrebbe in forte difficoltà se si scatenasse una campagna di massa come quella del maggio scorso, pretendendo una retromarcia immediata da parte dell’Assessorato. Questo può accadere solo se tutte e tutti noi reagiamo contemporaneamente.

Quello che chiediamo, in particolar modo alle e ai piemontesi che hanno aderito all’appello dei giorni scorsi (in allegato c’è un aggiornamento dei firmatari), è di insorgere nei luoghi in cui si trovano ad operare – dal mondo della scuola all’industria culturale, dal proprio posto di lavoro ai partiti, alle associazioni e ai sindacati – per denunciare questa operazione. Lavoriamo su più piani, facciamolo immediatamente.
Sui nostri canali social, con lettere ai giornali e ai rappresentanti nelle istituzioni, con mozioni nei collegi docenti e nei consigli di istituto: diciamolo ovunque e a chiare lettere che il fumetto, edito da una casa editrice neofascista, deve essere immediatamente ritirato dalle scuole piemontesi.”

Carlo Greppi, storico
Marco Meotto, insegnante

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